Il Sake Ginjo Hatsumago Kimoto della sakagura Tohoku Meijo si configura come un sake giapponese dall’intenso profilo aromatico fruttato. ‘Hatsumago’ è il marchio che ha reso nota tra gli appassionati di sake la sakagura Tohoku Meijo, lanciato negli anni ’30 del secolo scorso dal fondatore per celebrare la nascita del suo primo nipote. Infatti, l’espressione giapponese “hatsumago” significa letteralmente “primo nipote”, scelta come nome del brand con l’auspicio che i clienti amassero i suoi sake come si ama il primo nipotino. La lavorazione dei sake di Tohoku Meijo è poi basata sul metodo Kimoto, pratica antica che prevede la preparazione di uno starter di batteri lattici indigeni, escludendo quindi qualsiasi aggiunta esogena di acido lattico.

Il Sake Tohoku Meijo Ginjo Kimoto Hatsumago ha origine da riso della varietà Miyamanishiki coltivato nella prefettura di Yamagata e lucidato fino a un grado di sbramatura del 55%. Il riso viene quindi combinato con acqua proveniente dalle falde situate ai piedi del vulcano Chokai, mentre il lento processo fermentativo segue il metodo Kimoto. Questo sake rientra poi nella categoria Ginjo, tipologia di sake premium che richiede un grado di lucidatura di almeno il 60% e che ammette l’aggiunta di una piccola quantità di alcool dopo la fermentazione, in grado di donare maggiore struttura e intensità al prodotto.

All’esame visivo il Sake Hatsumago Ginjo Kimoto di Tohoku Meijo esibisce un aspetto trasparente e consistente. Intensi sentori di frutta esotica, agrumi e frutta matura presentano il contesto aromatico. In bocca risulta ampio e strutturato, senza però perdere in equilibrio e piacevolezza, anche grazie alla freschezza enfatizzata dal metodo Kimoto adottato in fase di fermentazione. Il finale rivela poi persistenti note umami che contribuiscono alla ricchezza sensoriale complessiva.